Audrey Hepburn: icona di eleganza, bellezza e talento, un eterno simbolo di stile e grazia nel cinema e nella vita
Audrey Hepburn, all’anagrafe Audrey Kathleen Ruston, nacque il 4 maggio 1929 a Bruxelles, in Belgio. È ricordata come una delle attrici più iconiche della storia del cinema, non solo per il suo straordinario talento ma anche per il suo stile, la sua raffinatezza, la sua eleganza e la sua dedizione alle cause umanitarie.
Infanzia e Giovinezza
Audrey nacque in una famiglia benestante: sua madre, Ella van Heemstra, era una baronessa olandese, mentre suo padre, Joseph Victor Anthony Ruston, era un banchiere britannico. Il matrimonio dei genitori non fu felice, e nel 1935 suo padre abbandonò la famiglia, un evento che segnò profondamente Audrey e che la spinse a cercarlo molti anni più tardi con l’aiuto della Croce Rossa.
Durante l’infanzia, Audrey visse in diversi Paesi, tra cui Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi. Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, si trovò ad Arnhem, nei Paesi Bassi, che finì sotto l’occupazione tedesca. In quel periodo visse numerose difficoltà, tra cui malnutrizione e traumi legati al conflitto. Audrey si avvicinò alla danza classica proprio durante la guerra, considerandola un rifugio per sfuggire alla realtà devastante.
L’inizio della Carriera
Dopo la guerra, Audrey studiò danza a Londra presso la prestigiosa scuola di Marie Rambert. Sebbene il suo sogno fosse diventare una ballerina professionista, i medici le consigliavano di abbandonare tale carriera a causa delle conseguenze della malnutrizione sofferta durante il conflitto. Fu così che Audrey decise di dedicarsi alla recitazione.
Fece il suo debutto cinematografico con piccole parti in film britannici come One Wild Oat (1951), ma la sua vera opportunità arrivò quando venne notata durante le riprese del film Vacanze a Montecarlo (1952). Qui fu scelta dalla scrittrice Colette per interpretare il ruolo principale nell’adattamento teatrale della sua opera Gigi a Broadway. Lo spettacolo fu un successo e lanciò Audrey nell’élite del mondo dello spettacolo.
Ascesa a Hollywood
Audrey Hepburn conquistò Hollywood nel 1953 con il suo ruolo in Vacanze Romane, accanto a Gregory Peck. Interpretò la principessa Ann, una giovane reale che sfugge ai suoi doveri e vive una giornata di libertà per le strade di Roma. La sua performance naturale e spontanea le valse il premio Oscar come Miglior Attrice, rendendola una delle attrici più amate del momento.
Dopo il successo di Vacanze Romane, la carriera di Audrey esplode. Negli anni successivi recitò in alcuni dei film più memorabili della storia del cinema.
Sabrina (1954)
Sabrina è una commedia romantica diretta da Billy Wilder, celebre per i suoi dialoghi arguti e le sue trame sofisticate. Il film è un adattamento dell’opera teatrale Sabrina Fair di Samuel A. Taylor e vanta un cast eccezionale con Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e William Holden. Sabrina divenne un punto di riferimento non solo per la sua brillantezza narrativa, ma anche per il contributo determinante che il film diede nel consolidare il fascino senza tempo di Audrey Hepburn.
La trama segue Sabrina Fairchild (Audrey Hepburn), la figlia dell’autista della ricca famiglia Larrabee. Sabrina vive in disparte nella tenuta degli aristocratici Larrabee, osservando la vita scintillante della famiglia per cui lavora suo padre. Fin da giovane è innamorata di David Larrabee (William Holden), il figlio minore, un playboy affascinante e spensierato che, tuttavia, non la nota nemmeno.
Dopo un periodo trascorso a Parigi per frequentare una scuola di cucina, Sabrina ritorna trasformata in una donna sofisticata e piena di grazia. La sua nuova eleganza cattura immediatamente l’attenzione di David. Tuttavia, poiché la famiglia Larrabee è impegnata a proteggere i suoi interessi economici, il fratello maggiore, Linus Larrabee (Humphrey Bogart), decide di intervenire. Linus è l’opposto di David: serio, dedito al lavoro e apparentemente privo di romanticismo. Con il tempo, Linus inizia a provare veri sentimenti per Sabrina, generando un complicato triangolo amoroso.
Il finale culmina con Sabrina che scopre che il vero amore non era quello idealizzato verso David, ma il legame sincero nato con Linus.
L’interpretazione di Audrey Hepburn
In Sabrina, Audrey Hepburn brilla in una delle sue interpretazioni più memorabili, incarnando perfettamente il viaggio del personaggio da timida ragazza ad affascinante donna sofisticata. La sua dolcezza e il suo calore naturale rendono credibile ogni sfaccettatura della trasformazione di Sabrina, una metamorfosi che non è solo esteriore ma anche interiore.
Audrey riesce a trasmettere il senso di romanticismo fiabesco senza mai sembrare distante o irraggiungibile, e questo è uno dei motivi per cui il pubblico si è innamorato del suo personaggio.
La collaborazione con Givenchy
Uno degli elementi che più hanno contribuito al successo del film (e del personaggio di Sabrina) è il guardaroba sofisticato di Audrey Hepburn. Durante le riprese, Audrey chiese di collaborare con lo stilista francese Hubert de Givenchy, con il quale aveva appena iniziato una partnership destinata a durare per tutta la vita.
Audrey scelse personalmente alcuni degli abiti iconici che indossa nel film, tra cui:
- Il tubino nero senza spalline che indossa alla festa dei Larrabee.
- L’abito da cocktail bianco con ricami neri che segna il suo ritorno a Long Island come donna raffinata.
Questo film segnò l’inizio della stretta collaborazione tra Hepburn e Givenchy, e la loro sinergia definì l’immagine elegante e senza tempo che avrebbe contraddistinto l’attrice per tutta la sua carriera. Grazie al contributo di Givenchy, Sabrina è diventata anche un simbolo di alta moda nel cinema.
Cenerentola a Parigi (1957)
Cenerentola a Parigi è una commedia musicale romantica statunitense del 1957, diretta da Stanley Donen e interpretata da Audrey Hepburn e Fred Astaire. Il film è un capolavoro che unisce il fascino della moda, la bellezza della danza e la magia della musica, immergendo lo spettatore nel mondo scintillante di Parigi e della moda degli anni ’50. L’opera si distingue per il suo uso innovativo del colore, delle coreografie e delle ambientazioni iconiche.
La storia segue Jo Stockton (Audrey Hepburn), una giovane bibliotecaria e intellettuale del Greenwich Village a New York, che viene scoperta per caso da un fotografo di moda di successo, Dick Avery (Fred Astaire). Nonostante le sue iniziali riserve nei confronti del mondo superficiale della moda, Jo accetta di diventare il volto di una grande campagna pubblicitaria per un’importante rivista, che la porterà a Parigi. Lungo il percorso, Jo inizia a sviluppare una relazione romantica con Dick, mentre scopre l’equilibrio tra i suoi sogni intellettuali e le possibilità che le offre il mondo della moda.
Il film è profondamente influenzato dal leggendario fotografo Richard Avedon, che collaborò dietro le quinte e servì come fonte di ispirazione per il personaggio di Dick Avery. Le immagini vibranti e le coreografie di Gene Kelly rendono Cenerentola a Parigi un’esperienza visiva e sonora unica.
Uno degli aspetti più iconici del film è la scena in cui Audrey Hepburn danza liberamente in un locale di Parigi, vestita in un classico outfit nero con pantaloni aderenti e un maglione dolcevita. Questo look è diventato un’icona di stile intramontabile e rappresenta ancora oggi l’eleganza minimalista e sofisticata che caratterizzava l’attrice.
La colonna sonora, composta da George e Ira Gershwin, include canzoni memorabili come “Funny Face” e “S’Wonderful”. Audrey Hepburn ha anche dimostrato le sue abilità canore, contribuendo a consolidare il suo status non solo come attrice ma anche come performer completa.
Colazione da Tiffany (1961)
Uno dei ruoli più iconici di Audrey è senza dubbio quello di Holly Golightly, la protagonista di Colazione da Tiffany. Diretto da Blake Edwards, il film è un adattamento del romanzo di Truman Capote, anche se l’interpretazione di Audrey apporta una luce completamente nuova al personaggio. Con il suo tubino nero di Givenchy, i guanti lunghi e la collana di perle, Audrey divenne simbolo di eleganza e stile. La sua interpretazione bilancia perfettamente leggerezza e malinconia.
Holly Golightly, una giovane donna che vive a New York e conduce una vita apparentemente affascinante e spensierata. Holly è una figura enigmatica e sofisticata: di giorno, si guadagna da vivere frequentando uomini ricchi che le offrono denaro in cambio della sua compagnia; di notte, sogna un futuro felice e sicuro, identificando la gioielleria Tiffany & Co. come simbolo di serenità e perfezione. Tuttavia, dietro la sua immagine di frivolezza si nasconde una donna vulnerabile, tormentata dal desiderio di trovare il suo posto nel mondo e sfuggire a un passato doloroso.
La vita di Holly cambia quando si trasferisce nel suo palazzo Paul Varjak, un aspirante scrittore mantenuto da una ricca mecenate. I due sviluppano un rapporto complicato che porta entrambi a confrontarsi con le loro paure e desideri più profondi. Alla fine, Holly impara che la vera felicità non si trova nei sogni di ricchezza e libertà, ma nell’amore sincero.
My Fair Lady (1964)
My Fair Lady è un adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Broadway, a sua volta tratto dalla commedia di George Bernard Shaw Pigmalione (1913). La trama ruota attorno a Eliza Doolittle, una fioraia povera con uno spiccato accento cockney, che diventa oggetto di una scommessa tra il professore di fonetica Henry Higgins (Rex Harrison) e il colonnello Pickering. Higgins sostiene di poter trasformare Eliza in una donna dall’aspetto e dal comportamento aristocratico semplicemente insegnandole a parlare e comportarsi come una “signora”.
Eliza viene sottoposta a un intenso addestramento per imparare l’etichetta e la pronuncia perfetta, ma il processo non solo cambia la sua posizione sociale, bensì anche la dinamica tra lei e Higgins. L’intera vicenda esplora temi di classe sociale, emancipazione e relazioni interpersonali.
Audrey Hepburn e Eliza Doolittle
Audrey Hepburn interpreta Eliza con il suo fascino unico, mostrando una transizione notevole da fioraia rude e chiassosa a donna sofisticata della società londinese. Anche se all’epoca ricevette qualche critica per essere stata scelta al posto di Julie Andrews (che aveva interpretato il ruolo a Broadway), la performance di Audrey fu straordinaria e dimostrò la sua capacità di dominare anche un film musicale, pur non essendo cantante di professione.
Vita privata
La vita sentimentale di Audrey Hepburn fu intensa e spesso complessa, segnata da grandi passioni, alti e bassi emotivi e difficoltà nel conciliare il suo desiderio di una famiglia stabile con le pressioni della sua carriera e della vita pubblica. Dietro l’immagine perfetta che mostrava sul grande schermo, Audrey ha avuto relazioni importanti ma anche momenti di sofferenza.
La relazione con James Hanson
La sua prima grande storia d’amore fu con l’imprenditore britannico James Hanson, con cui si fidanzò ufficialmente nei primi anni ’50. Audrey definiva Hanson “l’uomo perfetto” e si pianificò persino un matrimonio. Tuttavia, la loro relazione non resistette alle sfide della carriera di Audrey. In seguito, confessò che, a causa dei suoi continui impegni professionali e dei viaggi, aveva capito che il matrimonio non avrebbe funzionato. Rompendo il fidanzamento, Audrey donò persino l’abito da sposa che aveva commissionato a delle giovani spose che ne avevano bisogno.
Il matrimonio con Mel Ferrer
Nel 1954, Audrey sposò l’attore e regista Mel Ferrer, con cui aveva collaborato al teatro nella pièce Ondine. La loro relazione iniziò durante il suo periodo d’oro a Hollywood, e Ferrer divenne non solo il suo partner nella vita, ma anche un forte sostenitore della sua carriera. Recitarono insieme nel film Guerra e Pace nel 1955. Tuttavia, la coppia visse una relazione complicata. Ferrer era noto per il suo carattere autoritario e per il bisogno di controllare le scelte artistiche di Audrey, un comportamento che causava tensione nel matrimonio.
Nonostante ciò, i due condividevano anche momenti di grande complicità e felicità. Audrey subì diversi aborti spontanei prima di dare alla luce il loro figlio, Sean, nel 1960. La nascita di Sean fu un momento di immensa gioia per Audrey, ma la relazione con Ferrer iniziò a deteriorarsi negli anni successivi. Alcune fonti riportano che il matrimonio fu messo a dura prova non solo dalle differenze caratteriali, ma anche da infedeltà e contrasti professionali. La coppia divorziò ufficialmente nel 1968, dopo 14 anni di matrimonio.
La relazione con Andrea Dotti
Nel 1969, Audrey si sposò con Andrea Dotti, uno psichiatra italiano conosciuto durante una crociera nel Mediterraneo. Audrey era entusiasta all’idea di trasferirsi in Italia e vivere una vita più semplice e dedicata alla famiglia. Dal loro matrimonio nacque il suo secondo figlio, Luca, nel 1970. Nonostante questo, anche la relazione con Dotti incontrò difficoltà, in parte dovuti alle infedeltà di lui e alle lunghe assenze di Audrey, che si divideva tra la vita familiare e occasionali impegni professionali.
Audrey desiderava profondamente che il matrimonio con Dotti funzionasse, soprattutto per offrire una stabilità ai suoi figli. Tuttavia, il rapporto si logorò con il tempo, giungendo alla separazione definitiva nei primi anni ’80. In seguito, Audrey affermò che la sua priorità era sempre stata quella di essere una madre presente e amorevole per Sean e Luca, e fece del suo meglio per proteggerli dagli effetti delle sue difficoltà coniugali.
La relazione con Robert Wolders
Negli ultimi anni della sua vita, Audrey trovò finalmente un amore stabile e appagante con l’attore olandese Robert Wolders. I due si incontrarono dopo il divorzio di Audrey da Andrea Dotti, e nel 1980 iniziarono una relazione che durò fino alla morte dell’attrice nel 1993. Wolders divenne il grande amore della sua vita e fu il compagno che riuscì a regalarle la serenità che aveva un lungo cercato.
Audrey descriveva Wolders come “un dono meraviglioso” e lo considerava il suo compagno ideale. La loro relazione, seppur mai ufficializzata con un matrimonio, fu caratterizzata da un equilibrio perfetto. Durante gli anni trascorsi insieme, Audrey si dedicò soprattutto alla sua vita privata e al suo lavoro umanitario con l’UNICEF, con Wolders che la supportava in tutte le sue iniziative. La loro unione fu un rifugio di pace e amore incondizionato negli ultimi anni dell’attrice.
Il desiderio di stabilità familiare
Audrey Hepburn desiderava una famiglia stabile e un rapporto sereno. Questo bisogno derivava in parte dalle difficoltà vissute durante l’infanzia, tra il divorzio dei suoi genitori e i traumi della guerra. Tuttavia, la sua carriera internazionale, le pressioni di Hollywood e le dinamiche complicate delle sue relazioni resero difficile realizzare questo sogno per molti anni.
Nonostante le sfide e le delusioni sentimentali, Audrey rimase una donna profondamente affettuosa e devota ai suoi figli. Sean e Luca erano al centro della sua vita, e lei cercò sempre di proteggerli dalle luci della ribalta e dai lati più complessi della sua fama.
In definitiva, la vita sentimentale di Audrey Hepburn riflette la profondità e la complessità della donna che si nascondeva dietro la star di Hollywood: un’icona capace di grandi amori e dedizione, ma anche di sofferenza e resilienza.
Negli anni successivi al suo ritiro dal grande schermo, Audrey si dedicò intensamente al lavoro umanitario. Nel 1988, diventò ambasciatrice dell’UNICEF, ruolo che la portò a viaggiare in alcune delle aree più povere del mondo, tra cui Etiopia, Somalia e Sudan. Audrey si dedicò con passione a migliorare le condizioni dei bambini svantaggiati, mostrando una grande empatia e determinazione che riflettevano le difficoltà della sua stessa infanzia.
Audrey Hepburn è scomparsa il 20 gennaio 1993, all’età di 63 anni, a causa di un tumore al colon. Tuttavia, il suo lascito artistico e umanitario continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo. È ricordata non solo per la sua bellezza eterea e il suo talento sullo schermo, ma anche per il suo cuore generoso e il suo impegno nel migliorare il mondo.